La scelta e la creazione di un nuovo marchio non dovrebbero essere esclusivamente rivolte a soddisfare canoni o preferenze di natura pubblicitaria e commerciale, ma dovrebbero tenere in debito conto anche i problemi di validità e di futura difesa passiva e attiva del marchio, con particolare riguardo ai pericoli di eventuale contraffazione di marchi anteriori, di futuri attacchi alla sua validità e di possibili sue future imitazioni.
I pericoli di possibile contraffazione di marchi anteriori e di mancanza di novità possono essere scongiurati mediante preventive ricerche di novità su banche dati.
Quelli di futuri attacchi alla sua validità e di possibili future imitazioni dovrebbero essere prevenuti assicurando al marchio la maggior distintività, vale a dire improntando la sua ideazione a creatività e fantasia.
Un marchio la cui funzione descrittiva di qualità del prodotto sia diretta ed esplicita, pur risultando di più facile creazione e pubblicitariamente più appagante, comporta o forte ri-schio di nullità e sua indifendibilità dalle imitazioni o, nella migliore delle ipotesi, sua debolezza e tutela ridotta sostanzialmente alla sua pedissequa imitazione.
Inoltre poichè la creazione di un nuovo marchio in funzione descrittiva rappresenta la via più facile e quindi la più battuta anche da altre aziende, i rischi di nullità o debolezza non sono unicamente quelli legati al suo carattere descrittivo ma sono anche quelli dovuti alla maggiore probabilità di marchi simili anteriori, i quali oltretutto aumentano i rischi di conflittualità.
La creazione di un marchio improntato ad arbitrarietà e fantasia, pur comportando mag-gior sforzo ideativo, aumenta la difendibilità del segno distintivo sia dagli attacchi alla sua validità sia dalle sue imitazioni, oltre a diminuire sensibilmente le probabilità di possibili conflitti con marchi anteriori.
Quanto alla possibilità di conciliare nel nuovo marchio la predetta funzione “pubblicitaria” e quella distintiva, gli esempi citati dovrebbero essere sufficientemente illuminanti.
Si tratta in sostanza di creare un marchio non consistente in un messaggio per così dire in chiaro, fuori di metafora, sulle qualità del prodotto (come nei precedenti esempi “il panettone buono e basso”, etc.) ma realizzante un accostamento concettuale col prodotto di tipo indiretto, ossia mediato da traslazioni allusive e trasposizioni metaforiche (cfr. il marchio “La Voce del Padrone” registrato per dischi fonografici, “malizia” per biancheria intima femminile, “grand soleil” per articoli da campeggio).